Onorevoli Colleghi! - Niccolò Piccinni (Bari 1728-Parigi 1800) non è soltanto il cittadino nato a Bari più celebre nella bimillenaria storia della città, ma anche uno dei maggiori protagonisti della storia della musica di tutti i tempi. La città dove ebbe i natali lo ha sempre onorato con iniziative destinate a tramandarne la fama nei secoli e il suo nome è associato da oltre un secolo a numerosi luoghi urbani simbolici: il teatro ottocentesco che ne porta il nome, la statua di Fiore eretta nel 1882 di fronte al teatro, la via che lo costeggia (e dove oggi si ritrova anche un ristorante intitolato al musicista), il Conservatorio di musica «Piccinni», fondato nel 1925, e la casa natale del musicista, nella città vecchia in piazza Mercantile.
      Sempre intense sono state inoltre le iniziative per celebrarlo e dal 1999 è stata aperta al pubblico la casa dove secondo i documenti di archivio abitava la famiglia di Niccolò Piccinni.
      Dopo l'acquisizione dell'immobile da parte del comune, avvenuta nel 1954, il comune stesso avviò immediatamente la ricerca di partiture e di cimeli piccinniani in tutto il mondo. I materiali acquisiti costituiscono il fondo principale del costituendo Museo.
      Al fine di rendere possibile la sopravvivenza di questa istituzione venne stipulato un protocollo di intesa triennale (rinnovato nel 2004) che affidava la gestione della casa di proprietà del comune di Bari - già Centro ricerche musicali «Casa Piccinni» - al più importante istituto pubblico di educazione musicale della Puglia, il Conservatorio di musica di Stato «Niccolò Piccinni». Il comitato scientifico, diretto dal direttore del Conservatorio, è

 

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composto da rappresentanti del Conservatorio, del comune e dell'università di Bari. Il Conservatorio ha attivato immediatamente il Centro ricerche musicali trasferendo in «Casa Piccinni» le proprie collezioni storiche (edizioni originali di Piccinni e di altri autori del secolo XVIII, manoscritti, libretti, 165 microfilm, libri, attrezzature, eccetera) che si sono sommate ai cimeli piccinniani reperiti negli anni dal comune di Bari e ai primi strumenti storici delle sue collezioni. Il Conservatorio ha anche collocato presso «Casa Piccinni» la sede elettiva di attività di tutte le classi di strumenti antichi attivate nel Conservatorio (liuto, clavicembalo, viola da gamba, flauto dolce, mandolino, storia della notazione, basso continuo, violino antico), riunite nel Dipartimento di musica antica. Avendo ottenuto in precedenza la sede pubblica presso il Conservatorio di Bari, hanno potuto avviare la loro attività anche due importanti istituti privati che da anni collaborano istituzionalmente con il Conservatorio di Bari e con gli enti pubblici territoriali: l'Istituto di bibliografia musicale di Puglia (organismo internazionale che cataloga il patrimonio musicale pugliese) e il Centro studi arti dello spettacolo nel Mediterraneo Mousiké (che organizza un Festival internazionale ogni anno). Delegato dal direttore del Conservatorio alla gestione di «Casa Piccinni» è Dinko Fabris.
      In circa sei anni di esistenza «Casa Piccinni», con un unico finanziamento erogato dal comune per il solo anno 2000 delle celebrazioni e in seguito con le sole forze volontarie che hanno operato al fianco del Conservatorio, ha prodotto seminari, incontri di studio e convegni internazionali (del convegno su Piccinni dell'anno 2000 sono stati pubblicati gli atti nel 2004), una grande mostra internazionale al Castello svevo nel 2000 e ben otto mostre didattiche pensate per una circolazione europea con testi multilingue e con numerosi concerti pubblici nella bella sala al piano terreno che può ospitare fino a 80 persone, mentre le numerose pubblicazioni contribuiscono a diffondere il nome di Bari nel mondo. L'Istituto di bibliografia musicale ha già raccolto 11.000 schede di manoscritti musicali pugliesi, fonte eccezionale di informazione per gli studiosi di tutto il mondo.
      Oggi il Conservatorio non può più fare fronte da solo, senza mezzi e con i soli volontari docenti ed allievi, alla gestione di un patrimonio di grande importanza che corre il rischio di essere rapidamente depauperato anche a causa delle precarie condizioni degli impianti e dei sistemi di sicurezza.
      È giunta l'ora, onorevoli colleghi, di dare certezza di sviluppo e di fruibilità a questa importantissima struttura che racchiude in sé un'anima espositiva e una di ricerca musicale. Attraverso la fruttuosa collaborazione tra le maggiori istituzioni pubbliche e private del territorio, inoltre, si potrà avere una positiva ricaduta culturale ed economica su Bari e su tutto il territorio pugliese.
 

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